"Forse ha ragione Bazoli, sarebbe mille volte meglio sostituire l’etica al profitto anche se molti hanno sostenuto il contrario". Così il consigliere comunale del Carroccio, Silvia Lanzani, commenta l'intervento del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, Giovanni Bazoli, pubblicato dal Corriere della Sera e incentrato sulla responsabilita' sociale delle grandi banche e sul loro impegno per il territorio.
"Probabilmente - aggiunge l’esponente bergamasca della Lega – le gli istituti di credito sono nati come organo di mediazione fra chi aveva soldi e non aveva voglia di metterli a frutto e chi non aveva soldi ma tanta voglia di lavorare. Cosa sia successo in seguito è facile immaginarlo: i mediatori sono diventati arbitri e padroni sia di chi ha soldi, sia di chi non ne ha. Questo mi ricorda la storia degli amministratori poco fedeli che col tempo diventano proprietari”.
“Le banche – sottolinea ancora Lanzani - hanno raggiunto guadagni impensabili e ora sono potentissime, spesso inaccessibili, rilucenti di un candore talvolta ingiustificato, ma dimenticano quante lacrime e sangue siano costate ai più la loro potenza. Capisco che nella moderna società questi istituti siano necessari per semplificare le transazioni di denaro, ma è giusto – conclude la leghista - che non ricordino che è proprio la loro condizione di mediatori che ha permesso di raggiungere un potere così grande sulla pelle di chi ha dato e ricevuto denaro?”.
"Probabilmente - aggiunge l’esponente bergamasca della Lega – le gli istituti di credito sono nati come organo di mediazione fra chi aveva soldi e non aveva voglia di metterli a frutto e chi non aveva soldi ma tanta voglia di lavorare. Cosa sia successo in seguito è facile immaginarlo: i mediatori sono diventati arbitri e padroni sia di chi ha soldi, sia di chi non ne ha. Questo mi ricorda la storia degli amministratori poco fedeli che col tempo diventano proprietari”.
“Le banche – sottolinea ancora Lanzani - hanno raggiunto guadagni impensabili e ora sono potentissime, spesso inaccessibili, rilucenti di un candore talvolta ingiustificato, ma dimenticano quante lacrime e sangue siano costate ai più la loro potenza. Capisco che nella moderna società questi istituti siano necessari per semplificare le transazioni di denaro, ma è giusto – conclude la leghista - che non ricordino che è proprio la loro condizione di mediatori che ha permesso di raggiungere un potere così grande sulla pelle di chi ha dato e ricevuto denaro?”.