mercoledì 27 agosto 2008

LANZANI (LEGA NORD BERGAMO): BENE RIFLESSIONE ESTIVA DI BAZOLI SULLE BANCHE E L’ETICA

"Forse ha ragione Bazoli, sarebbe mille volte meglio sostituire l’etica al profitto anche se molti hanno sostenuto il contrario". Così il consigliere comunale del Carroccio, Silvia Lanzani, commenta l'intervento del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, Giovanni Bazoli, pubblicato dal Corriere della Sera e incentrato sulla responsabilita' sociale delle grandi banche e sul loro impegno per il territorio.
"Probabilmente - aggiunge l’esponente bergamasca della Lega – le gli istituti di credito sono nati come organo di mediazione fra chi aveva soldi e non aveva voglia di metterli a frutto e chi non aveva soldi ma tanta voglia di lavorare. Cosa sia successo in seguito è facile immaginarlo: i mediatori sono diventati arbitri e padroni sia di chi ha soldi, sia di chi non ne ha. Questo mi ricorda la storia degli amministratori poco fedeli che col tempo diventano proprietari”.
“Le banche – sottolinea ancora Lanzani - hanno raggiunto guadagni impensabili e ora sono potentissime, spesso inaccessibili, rilucenti di un candore talvolta ingiustificato, ma dimenticano quante lacrime e sangue siano costate ai più la loro potenza. Capisco che nella moderna società questi istituti siano necessari per semplificare le transazioni di denaro, ma è giusto – conclude la leghista - che non ricordino che è proprio la loro condizione di mediatori che ha permesso di raggiungere un potere così grande sulla pelle di chi ha dato e ricevuto denaro?”.

venerdì 8 agosto 2008

BOSSI E IL GESTO ANTI INNO/LANZANI (LEGA): BENE LA PROCURA E LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE

“Troppe le polemiche suscitate dal gesto del leader leghista sulle parole dell’inno nazionale. Lo dimostra anche la decisione presa ieri dalla Procura, che chiede l’archiviazione del caso, ribadendo che non c’è stato alcun reato ministeriale, perché l’uomo Bossi, quando mostrò il dito medio, non era in veste ufficiale”.
Lo dichiara Silvia Lanzani, consigliere comunale della Lega Nord a Bergamo.
“Scritto da un eroe risorgimentale di vent’anni – continua l’esponente del Carroccio - animato dalla foga della giovane età, dall’entusiasmo delle reminiscenze classiche e dalla convinzione di lottare per una giusta causa, l’inno, per chi era abituato alle marcette reali dei Savoia, è sembrato ai più un passo avanti verso l’entusiasmo nazionale. Il tutto perché nessuno si è mai ricordato della moltitudine di sinfonie, intermezzi e preludi di cui è costellato tutto il firmamento della musica italiana, una magnificenza così grande da far risuonare l’universo intero.”
“Ma siamo sicuri – si chiede Lanzani – riferendomi anche alla Costituzione, che la lungimiranza dei nostri padri costituenti sia stata tale da stare al passo col progresso della scienza, delle conquiste sociali, economiche e anche politiche del Paese? Se così fosse oggi non avremmo la necessità di nuove leggi e potremmo procedere allo snellimento di tutti i codici. In fondo – conclude – abbiamo solo bisogno delle libertà che fanno di un organismo vivente un uomo”.