martedì 1 luglio 2008

L'ECO DI BERGAMO - "FONTANELLE SENZ'ACQUA. LA LEGA ATTACCA: DISAGIO PER I TURISTI"

di F. M.

Turisti disidratati: è questo il rischio intravisto dalla Lega Nord, che nei prossimi giorni presenterà un'interrogazione urgente a Palafrizzoni per chiedere perché alcune delle fontanelle collocate tra le Mura risultino costantemente in secca.
«Su otto vedovelle, in Città Alta, ne funzionano solo quattro – spiega il consigliere comunale del Carroccio Silvia Lanzani –. La situazione reca grave disagio a cittadini e turisti, che soprattutto in questi giorni di caldo torrido non possono permettersi di rinfrescarsi se non entrando nei bar». La vicenda circola addirittura su Internet: cliccando su YouTube è possibile visualizzare il video «Fontanelle libere», in cui, passeggiando per il borgo storico, il bergamasco Angelo Galbiati opera un censimento dei rubinetti chiusi e osserva come alcune delle antiche vasche, rimaste all'asciutto, siano state trasformate dai passanti in portarifiuti. «Nei principali punti di passaggio, a Colle Aperto, a Sant'Agostino e sullo spalto di San Michele, le vedovelle sono aperte – replica l'assessore all'Ecologia Fausto Amorino –. Effettivamente chiuse sono invece le tre fontane storiche di via Porta Dipinta; ho chiesto a Bas Sii di aprirne almeno una per servire chi passa da quelle parti, credo che interverranno appena possibile». L'assessore sta lavorando per far mettere i pulsanti e i regolatori di pressione a tutte le 178 fontanelle cittadine. Obiettivo, ovviamente, risparmiare acqua. «Naturalmente sulle fontane storiche, come quelle di via Porta Dipinta, questo non si può fare – puntualizza Amorino –. Su altre, come quella vicino all'Accademia Carrara o in via Tre Armi, si procederà presto all'operazione». È sempre il consigliere Lanzani a intervenire su un'altra questione di scottante attualità, quella della risalita verso Città Alta da via Baioni. Nella giornata di domani tutte le proposte architettoniche emerse dal concorso saranno esposte ai consiglieri comunali. Palafrizzoni sta valutando anche eventuali modalità per far visionare i progetti scartati ai cittadini che lo desiderano. Nel frattempo però, dice Lanzani, le domande aperte rimangono molte: «Siamo sicuri che sia proprio questa l'ubicazione più idonea per la realizzazione dell'ascensore di legno? Perché la Soprintendenza preferirebbe un impatto paesaggistico ed ambientale così potente al posto di un approdo più delicato sottoterra?». A non convincere la leghista è anche l'idea della torre d'assalto, che «evoca scene di conflitto e d'invasioni che le Mura di Bergamo non hanno mai vissuto». Infine, i parcheggi per chi lascerà il proprio veicolo per prendere l'ascensore: «Quanti posti auto si potranno ospitare? Dove? Con quali tempi? Rimango in attesa di cortesi risposte da parte della Giunta Bruni», conclude la consigliera.

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