sabato 31 maggio 2008

L'ECO DI BERGAMO - "SCUOLA MAGISTRATI, ALFANO CI RIPENSA, RESTA A BERGAMO"

La svolta dopo l'incontro con Fontana e Castelli. Dal 1° settembre sarà ospitata al Sant'Alessandro

di Fausta Morandi

La scuola della magistratura aprirà a Bergamo il 1° settembre, nella sede provvisoria del collegio Sant'Alessandro, come stabilito dalla legge 111 del 2007.
Dopo il polverone sollevato nei giorni scorsi dalle sue dichiarazioni, che aprivano alla possibilità di istituire la scuola a Roma anziché nelle tre sedi decentrate di Bergamo, Firenze e Benevento, il Guardasigilli Angelino Alfano ha chiarito ieri ufficialmente le sue intenzioni nel corso di un incontro con il sottosegretario leghista Roberto Castelli e con l'onorevole azzurro Gregorio Fontana. Ricevuti in mattinata, i due hanno illustrato al ministro i passaggi già realizzati per l'avvio, gia da quest'anno, dei corsi presso la sede di Bergamo. Alfano ha ascoltato tutte le informazioni sulla collaborazione in corso tra Comune e Provincia (che hanno inviato ieri a Roma la bozza di protocollo d'intesa in cui esprimono la disponibilità ad accollarsi il costo dell'affitto della sede provvisoria), Curia e Ministero della Giustizia. Il Guardasigilli ha dato il suo benestare alla prosecuzione delle procedure per l'apertura a fine estate della scuola, e ha assicurato la sua presenza all'inaugurazione delle aule al Collegio Sant'Alessandro, dove i magistrati potranno temporaneamente seguire le lezioni in attesa della conclusione dei lavori a Palazzo Lupi, scelto come sede definitiva.

«Polemiche strumentali»
«È stato un incontro utile – commenta Fontana –, durante il quale è stato fugato ogni dubbio sulla volontà del ministro Alfano di procedere su quanto previsto dalla legge, che prevede tre sedi decentrate per la scuola della magistratura, dimostrando così che le polemiche di questi giorni sono state del tutto strumentali. Ringraziamo il ministro Alfano per avere immediatamente chiarito la questione». «Questa inaugurazione segnerà una data storica, in quanto quella di Bergamo sarà la prima scuola per la magistratura che l'Italia abbia mai avuto – aggiunge Castelli –. Ancora una volta, grazie alla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti in questa vicenda, Bergamo si presenta puntuale all'appuntamento stabilito e potrà vantare un altro fiore all'occhiello nel panorama culturale della città».

I commenti
Tutti improntati alla soddisfazione i commenti politici: il leghista Giacomo Stucchi accoglie «con particolare piacere la notizia del via libera alla scuola di Magistratura a Bergamo. Questa prestigiosa istituzione qualificherà ulteriormente la nostra città, e spero che venga sentita dai bergamaschi come uno stimolo in più per orientarsi verso questa professione». «È una notizia importante per la città di Bergamo e per i suoi abitanti – aggiunge il consigliere comunale del Carroccio Silvia Lanzani –. Ho avuto l'onore di affiancare il sottosegretario Roberto Castelli, leader del progetto, durante tutto l'iter di approvazione della scuola, e lo ringrazio per il lavoro svolto e la professionalità dimostrata. Un grazie particolare va rivolto anche alla Provincia e al Sindaco di Bergamo, che rispetto a questo tema hanno sempre dimostrato grande sensibilità, cordialità e disponibilità». Un certo sollievo si registra tra gli esponenti del Partito Democratico: «Meno male – è il sintetico commento dell'onorevole Antonio Misiani –. La mobilitazione di sindaco, presidente della Provincia e parlamentari ha dato i risultati sperati. Dopo l'uscita improvvida del ministro riportata dai giornali, fa piacere questa retromarcia. Continueremo a vigilare perché alle dichiarazioni seguano i fatti, e perché la scuola venga aperta nei tempi e nella sede prevista». «Incomprensibile» sarebbe risultata anche per il collega Giovanni Sanga qualunque ipotesi di spostamento della scuola da Bergamo: «Mantenere l'istituto nella nostra città, come stabilito dalla legge, era il minimo che si potesse fare. La scelta di Bergamo come sede è il frutto del lavoro che i parlamentari bergamaschi hanno portato avanti con il governo Prodi». Valuta positivamente il chiarimento della posizione di Alfano anche il segretario provinciale del Pd Mirosa Servidati: «Registro con piacere che i parlamentari del centrodestra hanno preso a cuore la situazione e onorato questo impegno. Quello che è successo era davvero inaccettabile. Ora, per fortuna, Bergamo avrà quello che era stato promesso».

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