sabato 31 maggio 2008

L'ECO DI BERGAMO - "KEBAB IN CITTA' ALTA, IL PD ALLA LEGA: INVOCATE REGOLAMENTI INESISTENTI"

Sei bergamaschi su dieci dicono no al kebab in Città Alta.
Almeno stando al campione di lettori - 755 - che hanno risposto al sondaggio lanciato sul sito Internet de L'Eco di Bergamo. In 472 sono d'accordo dunque con la Lega Nord che alla notizia di una prossima apertura di un kebab in piazza Mercato del Fieno ha immaginato addirittura che il centro storico potesse trasformarsi nel centro di Marrakech. «Non è il massimo – hanno scritto nei giorni scorsi il consigliere comunale della Lega Nord, Silvia Lanzani, e il senatore Ettore Pirovano – per un turista in gita a Bergamo scendere dalla funicolare che arriva al borgo medievale e ritrovarsi incredibilmente a Marrakech. Quale peggior biglietto da visita per chi arriva in Città Alta». E i bergamaschi sembrano essere d'accordo con la richiesta della Lega di elaborare «un piano commerciale che salvaguardi la tipicità dei borghi storici». Il 63% infatti si è detto concorde con il Carroccio contro un 37% (283) che invece ha ribadito che il kebab sta bene dove sta.
Tra questi il capogruppo in Consiglio comunale dei Verdi, Roberto Bertoli, che provoca il senatore Pirovano a battersi per la polenta e osei come unico piatto per le trattorie tra le antiche Mura.
«I nostri – continua – non si sono accorti che Città alta è invasa - come ahimè tutti i borghi storici - di scintillanti gelaterie, di jeanserie, di paninoteche, piadinerie e focaccerie perfino di meridionali pizzerie (tutte "tipiche del borgo medioevale"!): quello che dà fastidio, ovviamente, è l'odore di cibo arabo. E quindi l'urlo di guerra, ormai consueto e sempre più roco: dov'è il Comune? Ignari, i nostri, che le aperture di laboratori artigianali non soggiacciono ad autorizzazioni pubbliche. Al senatore Pirovano, che non capisce, suggeriamo lo slogan per una succulenta campagna: nelle trattorie di Città Alta, solo polenta e osei!».
E per il coordinamento Pd cittadino è curioso che, ora che la Lega è al governo, sia pronta a elaborare un piano di salvaguardia del centro storico dopo aver incoraggiato per prima una politica che togliesse «lacci e lacciuoli» alle attività artigianali in direzione di una liberalizzazione totale. «Nella crociata contro un negozietto che vende kebab in Città Alta (dimentichi di come s'è riempito il borgo storico in questi anni) – scrivono – i leghisti invocano leggi e regolamenti che non esistono, sparano contro il Comune che si attiene alla legge (bisogna fare obiezione di coscienza al kebab?), e infine – parola del senatore Pirovano – danno per scontato che sui panini arabi i controlli non si fanno».

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