lunedì 21 luglio 2008

ECO DI BERGAMO 21/07/08 - "SCARTATA UN'IPOTESI VALIDA"

La Lega Nord torna all'attacco sul progetto di risalita di Città Alta. E lo fa chiamando in causa la Soprintentenza per i Beni architettonici e il Paesaggio. Una delle contestazioni iniziali al progetto, infatti, era quello di essere totalmente esterno alle Mura, e quindi visivamente molto impattante. A questa obiezione, però, era stato risposto che la stessa Soprintendenza aveva stabilito di non bucare le mura dall'interno, costringendo di fatto il Comune a promuovere lo studio di prefattibilità dal quale sono poi stati estrapolati i progetti partecipanti al bando di concorso.
Ora però questa ricostruzione viene messa in dubbio dalla Lega. «Si prospetta in salita l'iter di approvazione della risalita», attaccano in un comunicato i consiglieri comunali del Carroccio Silvia Lanzani e Daniele Belotti. I consiglieri affermano di avere «appreso dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio della Lombardia, rappresentata dagli architetti Alberto Artioli e Giuseppe Napoleone, dubbi circa l'impianto promosso dalla giunta Bruni».
«Oltre a evidenziare – spiegano i due consiglieri – le forti perplessità della cittadinanza sul progetto vincitore del concorso per la risalita in Città Alta della "torre d'assalto", ritenuto da tantissimi bergamaschi troppo invasivo rispetto all'importante contesto delle antiche mura, abbiamo chiesto precisazioni circa le motivazioni che hanno indotto la Soprintendenza a imporre nel bando un impianto esterno anziché interno alle mura». Lanzani e Belotti hanno infatti insistito per sapere come mai sia stata esclusa a priori la possibilità di «bucare» la mura all'interno, anziché porre un manufatto all'esterno.«Abbiamo scoperto con grande sorpresa – continua Silvia Lanzani – che c'era anche un'ipotesi di ascensore interno, scartato dalla Soprintendenza poiché l'Amministrazione lo proponeva abbinato a un lungo percorso in trincea di grave impatto paesaggistico. Mi chiedo a questo punto perché non si sono valutate altre ipotesi di percorso interrato meno impattanti? Forse per imporre ai cittadini una struttura tutta esterna?».
«Da una prima sommaria visione da parte della Soprintendenza, abbiamo appreso – precisa Daniele Belotti – che vi sono alcuni elementi di forte criticità, in particolare il famigerato canyon d'accesso all'impianto, che è in totale contraddizione alla logica dell'impianto esterno, che nasce così perché dovrebbe essere reversibile».«Se non si vuole un impianto interno le mura, per non pregiudicare il monumento – concludono i consiglieri padani – non si può allo stesso modo pregiudicare il terreno circostante con una salita a cielo aperto. La Lega, comunque, continuerà a tenere alta l'attenzione su questo scempio paesaggistico e non abbasserà la guardia per salvare Città Alta dagli assalti di Bruni e compagni».

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