mercoledì 16 luglio 2008

ASCENSORE PER BERGAMO ALTA - LA LEGA INCONTRA LA SOPRINTENDENZA: "PER LA TORRE D'ASSALTO SI PROSPETTA UNA STRADA IN SALITA"

Si prospetta in salita l’iter di approvazione della risalita per Città Alta a Bergamo. Così la pensano i consiglieri comunali del Carroccio Silvia Lanzani e Daniele Belotti, dopo aver appreso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio della Lombardia , rappresentata dagli architetti Alberto Artioli e Giuseppe Napoleone, i dubbi esposti circa l’impianto promosso dalla giunta Bruni.
“Oltre a evidenziare – spiegano i due consiglieri – le forti perplessità della cittadinanza sul progetto vincitore del concorso per la risalita in Città Alta della ‘torre d’assalto’, ritenuto da tantissimi bergamaschi troppo invasivo rispetto all’importante contesto delle antiche mura, abbiamo chiesto precisazioni circa le motivazioni che hanno indotto la Soprintendenza a imporre nel bando un impianto esterno anziché interno alle mura”.
“Abbiamo quindi scoperto con grande sorpresa – continua Silvia Lanzani – che c’era anche un’ipotesi di ascensore interno, scartato dalla Soprintendenza poiché l’amministrazione lo proponeva abbinato a un lungo percorso in trincea di grave impatto paesaggistico. Mi chiedo a questo punto, perché non si sono valutate altre ipotesi di percorso interrato meno impattanti? Forse per imporre ai cittadini una struttura tutta esterna?”.
“Da una prima sommaria visione da parte della Soprintendenza, abbiamo appreso – precisa Daniele Belotti – che vi sono alcuni elementi di forte criticità, in particolare il famigerato canyon d’accesso all’impianto, che è in totale contraddizione alla logica dell’impianto esterno e quindi reversibile”.
“Se non si vuole un impianto interno le mura, per non pregiudicare il monumento – concludono i consiglieri padani - non si può allo stesso modo pregiudicare il terreno circostante con una salita a cielo aperto. La Lega Nord, comunque, continuerà a tenere alta l’attenzione su questo scempio paesaggistico e non abbasserà la guardia per salvare Città Alta dagli assalti di Bruni e compagni”.

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