lunedì 30 giugno 2008

ASCENSORE PER CITTA’ ALTA (BG): FIRME RACCOLTE, PROGETTI VISIBILI MA ANCORA TANTE DOMANDE DA PARTE DELLA LEGA NORD

E’ stata accettata dal Comune di Bergamo la proposta della Lega Nord di esporre i diversi progetti dell’ascensore per Città Alta a Palazzo Frizzoni. Così, da mercoledì 2 luglio tutti i bergamaschi avranno la possibilità di documentarsi meglio per orientarsi sulla proposta che ritengono più opportuna. Nel frattempo, anche il gazebo leghista montato sabato in via XX settembre ha ottenuto un notevole successo: sono state raccolte una media di 200 firme all’ora contro il progetto vincitore. Di giorno in giorno, sembra proprio che il braccio di ferro sulla ‘torre d’assalto’ per raggiungere l’antico borgo, che vede la giunta Bruni da una parte e i cittadini con la Lega dall’altra, si faccia sempre più serrato. E, per Silvia Lanzani, consigliere del Carroccio, le questioni rimaste ancora aperte sono parecchie: “Siamo sicuri che sia proprio questa l’ubicazione più idonea per la realizzazione dell’ascensore di legno? Perché la Soprintendenza preferirebbe un impatto paesaggistico ed ambientale così potente al posto di un approdo più delicato sottoterra, visto che il primo tratto è già previsto interrato fino al piede delle mura? E ancora, perché pur suggerendo la soluzione del Concorso, la Soprintendenza non era nella Giuria per dare gli opportuni indirizzi sui problemi ancora aperti?”
Sicura che il dialogo debba tornare ad essere costruttivo e non offensivo in vista di un risultato che metta tutti d’accordo nell’interesse dei cittadini, la Lanzani prosegue con altre domande: “Innanzitutto mi chiedo perché l’ascensore debba per forza ricordare una macchina da guerra o una torre d’assalto, come definita dallo stesso progettista, evocando così scene di conflitto e d’invasioni che le mura di Bergamo non hanno mai vissuto. Poi, non capisco perché il castello di Bellinzona promosso dallo stesso consulente del Comune di Bergamo – s’interroga ancora il consigliere – si è potuto dotare di un approdo naturale sotterraneo mentre l’ascensore per Città Alta deve essere costruito tutto in esterno, andando così a deturpare la naturale fisionomia delle antiche mura. In più, i vincoli propri della natura geologica del terreno indicano che esiste uno strato compatto di pietra, perché allora non si è tenuto conto, nel prospettare la soluzione indicata dal bando, di mantenere il tunnel a ‘pelo d’acqua’ senza un onere di scavo eccessivo? E quale sarà il piano viabilistico integrato col sistema dei parcheggi? Quanti posti auto si potranno ospitare? Dove? Con quali tempi? E per finire – conclude l’esponente della Lega – siamo sicuri che l’attuale progetto sia di alta qualità architettonica e paesaggistica, che mantenga l’integrità materiale e che regali un plusvalore artistico documentario? Rimango in attesa di cortesi risposte da parte della giunta Bruni.”

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