giovedì 22 maggio 2008

L'ECO DI BERGAMO - "VIA AUTOSTRADA, SCONTRO TRA MINORANZE E ONGARO"

di Giovanni Verga

Cementificazione e intervento di via Autostrada, scintille anche in commissione urbanistica.
Il tanto discusso piano di lottizzazione dell'area verde in fondo a via dei Carpinoni sbarca nell'aula della terza commissione: lo spunto è parte di una lettera del presidente di commissione Luciano Ongaro al nostro giornale, pubblicata ieri, a proposito del piano integrato, che non è per niente piaciuta ai consiglieri di opposizione presenti. Alessandra Gallone (An) prima di iniziare la seduta esordisce «anche a nome delle minoranze» chiedendo al presidente di chiarire una parte della lettera nella quale si afferma «in modo grave che ci sarebbero delle collusioni tra i comitati dei residenti, che si oppongono all'operazione e in particolare la realizzazione di un supermarket, perché sarebbero “aizzati” dagli imprenditori di un altro centro commerciale vicino. Si tratta di un'accusa molto grave, sulla quale chiediamo una ritrattazione». Ongaro però non ci sta e replica che «non è questa la sede. Si tratta di una questione che non è all'ordine del giorno di questa commissione». E Giuseppe Anghileri arriva a dare man forte a Gallone, ricordando che si accuserebbe genericamente l'opposizione di avere «scatenato una propaganda indegna sulla presunta cementificazione della città». È muro contro muro, e quattro consiglieri (Alessandra Gallone, Silvia Lanzani, Anghileri e Mario Girola) alzano i tacchi e si mettono in fondo all'aula abbandonando la commissione. E una rettifica arriva più tardi da Ongaro a L'Eco: «Desidero precisare che l'espressione "chi finanzia questa protesta sono gli imprenditori del vicino centro commerciale etc.)" era un riferimento a voci correnti circa fatti di cui tuttavia non vi è alcuna prova e che pertanto sono infondate. Mi scuso di tale indebito riferimento che voleva essere solo la segnalazione di interessi economici che legittimamente possono ritenersi pregiudicati dal Piano integrato in esame, senza alcun illegittimo comportamento. Anche il riferimento all'ex assessore Luigi Nappo è riferita esclusivamente alla polemica sulla cosiddetta "cementificazione" urbanistica da lui sostenuta ,senza alcun riferimento alle circostanze di cui sopra cui Nappo è certamente estraneo».
Archiviata la polemica, buone notizie arrivano invece per il Teatro sociale in Città Alta. Si è sbloccato l'ultimo intoppo per il restauro: la commissione Lavori pubblici ha dato il via libera alla permuta di una parte di fabbricato (interrato e seminterrato) di proprietà della Banca popolare e occupata da un ristorante, che «invade» parte del teatro stesso, «che il Comune – dice l'assessore Macario – vuole ampliare, contro una porzione del palazzo del Podestà posta dietro lo scalone e che la banca stessa è interessata ad acquisire».
E tutti d'accordo (astenuti Lanzani e Guglielmo Redondi) anche sull'atteso regolamento che norma i «dehors», vale a dire quegli arredi (tavoli, ombrelloni, gazebo, altre strutture rigide) che da anni fioriscono un po' dappertutto all'esterno dei locali pubblici senza alcuna regola. «Il regolamento – dice l'assessore Ebe Sorti Ravasio –, stabilisce principi e criteri uniformi di installazione, sia per gli stagionali che per i definitivi. Più avanti verranno individuate differenziazioni tra le diverse aree, che siano borghi, periferie o centro storico». I permessi dovranno essere rinnovati ogni tre anni, ci saranno limitazioni d'orario per la musica e nelle zone a traffico limitato.
In commissione è intervenuto il sindaco Roberto Bruni per ricordare le caratteristiche della figura del garante dei diritti delle persone private della libertà personale (sostanzialmente le persone soggette a pene detentive), alla cui istituzione ha dato l'ok la prima commissione.

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